[to heal]
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non vuol dire raggiungere un’asettica perfezione:
significa interrogarsi sul senso delle cose, e imparare a non farsi travolgere dal destino.
– Fabiola De Clercq –
L’anoressia-bulimia è un fenomeno che ha come effetto esterno il corpo magro, ma che deriva da una mancanza a livello relazionale e affettivo, si parla, per tale motivo, di “fame d’Amore”.
La persona con questa difficoltà combatte ogni giorno con il cibo, sviluppando una capacità di controllo tale da soffocare non solo la sua fame, ma anche tutto ciò che prova.
Non è una disagio che si cura ingoiando un’aspirina, ha bisogno di tempo, di attenzioni e soprattutto di ri-educare a sentire ogni emozione.
Il primo passo per sentirsi bene, è scegliere di stare bene, provando ogni giorno a fare qualcosa per sé.
Di(ario)struttivo vuole essere un mezzo, non un rimedio, un compagno di viaggio per coloro che l’anoressia-bulimia la vivono sulla propria pelle.
Il vuoto, l’eccessivo controllo e la solitudine sono i compagni fedeli del fenomeno.
Di(ario)struttivo, invece, vuole essere l’alleato di colui/lei che oggi prova a sorridere di nuovo alla vita, agli amici e all’amore.
Che cosa aspettarsi da questo libro?
Non un comune diario, ma un supporto su cui riversare sensazioni, stati d’animo e pensieri (se necessario anche fisicamente).
Un alleato per chi sceglie di intraprendere un percorso verso la conoscenza di sé.
Un amico che entra in punta di piedi, che non lascia da solo nessuno e propone attività di sostengono nei momenti più bui.
Non sempre ciò che suggerirà sarà piacevole, ma come ogni buon amico lo dirà nel modo più adeguato e sarà consultabile nel momento che si
desidera.
Qui si trovano esortazioni ad agire nel più breve tempo possibile, al fine di creare nuovi rituali che procurino del sano piacere alla persona.
(Si invita a considerare il diario NON come un rimedio a un momento di difficoltà, ma come supporto su cui esprimere ciò che si vive. Si consiglia di rivolgersi a un professionista per chiarire dubbi, domande e parlare del proprio stato di malessere)
In queste pagine si affronta il rapporto persona-corpo, sono poste all’inizio e alla fine del diario per fornire alla persona un’idea della percezione di sé all’inizio dell’utilizzo del percorso e l’eventuale trasformazione percettiva che potrebbe acquistare con la conclusione del diario. Lavora sulla dispercezione corporea.
(Si invita a considerare il diario NON come un rimedio a un momento di difficoltà, ma come supporto su cui esprimere ciò che si vive. Si consiglia di rivolgersi a un professionista per chiarire dubbi, domande e parlare del proprio stato di malessere)
È una delle sezioni ricorrenti del diario, si tratta di tre pagine dedicate al diario alimentare giornaliero, che si suddividono in: colazione, pranzo e cena. La persona annota il cibo consumato, lo stato d’animo, le sensazioni corporee e i sapori che ha sperimentato durante i pasti.
(Si invita a considerare il diario NON come un rimedio a un momento di difficoltà, ma come supporto su cui esprimere ciò che si vive. Si consiglia di rivolgersi a un professionista per chiarire dubbi, domande e parlare del proprio stato di malessere)
Se il colore fosse… questa è una delle sezioni ricorrenti del diario, in cui la persona è chiamata a creare delle analogie tra il colore e: un oggetto, una canzone, un animale, un sapore, un odore, un ricordo, una persona e soprattutto una emozione. Lo scopo è quello di scoprire i nessi logici che la persona fa vedendo determinati colori.
(Si invita a considerare il diario NON come un rimedio a un momento di difficoltà, ma come supporto su cui esprimere ciò che si vive. Si consiglia di rivolgersi a un professionista per chiarire dubbi, domande e parlare del proprio stato di malessere)
Pensieri/convinzioni/ricordi compongono modelli mentali che influenzano la persona, possono rimane per diverso tempo nella mente e bloccare l’azione e il cambiamento. In queste pagine si propongono esercizi utili alla rielaborazione positiva di alcune frasi limitanti e ricordi traumatici.
(Si invita a considerare il diario NON come un rimedio a un momento di difficoltà, ma come supporto su cui esprimere ciò che si vive. Si consiglia di rivolgersi a un professionista per chiarire dubbi, domande e parlare del proprio stato di malessere)
Pagine dedicate a inviti, aiuti, consigli e tecniche che possono essere utili nei momenti di difficoltà.
(Si invita a considerare il diario NON come un rimedio a un momento di difficoltà, ma come supporto su cui esprimere ciò che si vive. Si consiglia di rivolgersi a un professionista per chiarire dubbi, domande e parlare del proprio stato di malessere)
In queste pagine ci saranno esercizi che sviluppano la conoscenza e il riconoscimento delle emozioni, con lo scopo di accompagnare la persona a famigliarizzare con esse e non esserne travolta. Dando un nome alle emozioni si raggiunge una consapevolezza tale da poterle controllare.
(Si invita a considerare il diario NON come un rimedio a un momento di difficoltà, ma come supporto su cui esprimere ciò che si vive. Si consiglia di rivolgersi a un professionista per chiarire dubbi, domande e parlare del proprio stato di malessere)
Jasmine Pagliarusco, nata a Valdagno (VI) nel 1996, laureata in Scienze della Comunicazione Grafica e Multimediale all’Istituto Universitario Salesiano di Venezia e Verona, attualmente libera professionista.
Si è occupata di produzione video per l’apprendimento a distanza ed è stata responsabile di palinsesto di Cube Radio. Collabora con agenzie di comunicazione e enti privati a livello nazionale e internazionale.
Il suo motto nella vita: «Il mio segno grafico, non è per me, ma per gli altri».